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Cittadella ci prova «Apriamo i cunicoli sotto le nostre mura»

Camminare non solo sopra, ma anche sotto le mura, nei sotterranei della Cittadella underground : un sogno che l'amministrazione comunale di Cittadella coltiva da tempo e che non è stato messo nel cassetto. A confermarlo è una determinazione dirigenziale di una settimana fa, con cui il municipio dell'Alta padovana ha stanziato quasi 5 mila euro per «effettuare ulteriori verifiche e indagini conoscitive e di dettaglio in merito al sistemi idraulici sotterranei di Cittadella connessi alla presenza dei cunicoli sotterranei esistenti all'interno della città murata, rispetto a quanto già esistente in atti». Le risorse andranno all'architetto Luciano Mingotto di Motta di Livenza (Treviso) che si occuperà di una serie di verifiche, studi e indagini descrittive dettagliate. Si tratta di un ulteriore tassello per un obiettivo dal grande fascino storico e turistico, di cui si discute da oltre un paio di lustri. Si tratta – infatti – di un aspetto di Cittadella ancora parzialmente sconosciuto, ma ricco di suggestione e ispirazione. La natura dei cunicoli è stata determinata dopo una attenta analisi: non si tratta di tunnel attraverso i quali si fuggiva, in caso di assedio, verso l'esterno delle mura, ma di rogge che lungo gli assi principali scolavano l'acqua scaricandola nel fossato esterno. Quindi l'idea dei passaggi segreti – molto narrativa e cinematografica – non è frequentabile, ma questo non toglie la grande bellezza di opere murarie realizzate dai Carraresi nella seconda metà del Trecento con perizia e cura. L'analisi delle strutture nel tempo ha fatto emergere che esistono due condotti sotterranei: uno che va verso porta Bassano ed un altro che va verso porta Treviso. Il primo è lungo 26 metri, mentre il secondo poco meno di 22 e sono in pendenza. Un terzo condotto, che ancora consente il deflusso dell'acqua, è stato ispezionato grazie ad un piccolo robot con telecamera, e va invece verso porta Padova. Nei secoli i tunnel sotterranei sono stati riempiti di materiali, all'interno sono state trovate pure tracce di cantine, oltre ad una grande abbondanza di cocci risalenti all'Ottocento. Gli studiosi si sono convinti della vocazione idraulica di questi cunicoli leggendo – in particolare – una nota di Sante Bortolami in cui racconta che Francesco il Vecchio fece coprire le rogge, che all'inizio erano aperte e poi sono state voltate, anche per limitare gli odori. Larghe un metro e mezzo, le costruzioni idrauliche sono quindi state coperte con murature in mattone, ad arco, e la base è rimasta in ghiaia battuta. Nel tempo Palazzo Mantegna, sede municipale, si è confrontato anche con una valutazione dei costi di una possibile riqualificazione: il condotto verso porta Treviso presenta diversi dissesti, per rimuovere la terra e i materiali finiti all'interno sicuramente sarebbero necessarie alcune decine di migliaia di euro. Un altro capitolo aperto è quello con la Sovrintendenza, con la quale vanno condivise le modalità di intervento e di fruibilità: i cunicoli possono essere solo visibili o si può arrivare ad immaginare una loro percorribilità, camminando non solo sopra ma anche dentro la storia? Si tratta di una sfid a che resta in campo, considerato che le mura restano senza ombra di dubbio la grande attrattiva di Cittadella: nel 2023 sono stati oltre 90 mila i visitatori saliti camminamento, il 17% è straniero, sul gradino più alto del podio è salita la Germania, con 2.333 presenze, seguita da Usa (1.808) e Francia (1.449). Sfiorato quindi di poco il ragguardevole traguardo dei 100 mila biglietti staccati. Che potrebbero crescere in maniera considerevole se fosse possibile anche immergersi nella dimensione sotterranea. — SB

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