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C’è un tesoro sotto il Palazzo

Scheletri, monete, vasellame. C'è un piccolo tesoro che sta emergendo dal sottosuolo. Così la Sovrintendenza ha deciso di bloccare i lavori di restyling dell'ex Palazzo delle associazioni, a due passi dal duomo nel centro storico a Cittadella. E il sindaco Luca Pierobon non ha dubbi: «Avremo un rallentamento di due anni, i lavori dovevano essere conclusi quest'anno, invece l'inaugurazione slitterà al 2025». IL PERCORSOUn anno fa era stato avviato il recupero dell'ex Palazzo delle associazioni. L'obiettivo era restituire al centro storico di Cittadella la bellezza e la forza di uno dei suoi edifici principali. La struttura che sorge lungo via Marconi - storica sede anche dell'istituto d'arte Fanoli - è stata destinataria di un investimento complessivo di un milione e 800 mila euro, 500 mila dei quali arrivano dalla Fondazione Cariparo. Oltre alle associazioni, dagli anni '70, il Palazzo per un breve periodo è stato anche sede della Polizia locale e ha accolto pure la compagnia dei carabinieri nel periodo in cui la sede di via Kennedy era in fase di riqualificazione. Il primo stralcio riguarda l'edificio principale verso via Marconi e richiede un importo di un milione e 310 mila euro; il secondo, invece, che comprende l'ex Onmi e gli spazi esterni, incide per 500 mila euro. IL PROGETTOL'idea di partenza prevede che al piano terra siano ricavati una reception e spazi associativi, al primo piano aree dedicate a mostre ed eventi temporanei. All'ultimo piano si prevede la destinazione degli spazi a esposizioni permanenti del patrimonio artistico di proprietà del Comune. LA SORPRESA«Da sei mesi è tutto fermo», fanno sapere dal Comune. «Nella prima fase dei lavori sono stati ritrovati scheletri, vasellame, monete. Le sorprese sono saltate fuori mentre si andavano a ricostruire i pavimenti». Gli approfondimenti stanno aiutando a capire le ragioni di questi ritrovamenti: «Un tempo qui c'era un cimitero», hanno fatto sapere gli esperti. Al tema storico-archeologico, si è aggiunto un nodo non banale, quello dell'esplosione delle materie prime: «I prezzi dei lavori sono lievitati del venti per cento, vedremo se continuare i lavori con la ditta di Napoli che ha vinto l'appalto, ma non crediamo che sia in grado di affrontare questa nuova sfida. Quindi dovremo trovare una nuova azienda con cui completare il cantiere». La ripresa dei lavori è prevista per fine anno. Nella definizione del restyling i tecnici si sono avvalsi della documentazione storica conservata nell'archivio del museo del Duomo, approfondendo l'evoluzione delle varie costruzioni vicine alla chiesa. In termini generali, si punta a conservare la facciata e gli elementi decorativi, mentre all'interno - dove si sono sommati diversi interventi soprattutto negli anni Sessanta - ci sarà una maggiore flessibilità. Storia e modernità sono destinate a intrecciarsi, il nuovo spazio avrà un aspetto sobrio e al contempo elegante, i pavimenti saranno sostituiti evocando lo stile palladiano, al primo e secondo piano si procederà con listoni in rovere. --SILVIA BERGAMIN

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