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A luglio si inaugura l’Oratorio apprezzato anche da Sgarbi

Restyling completato, taglio del nastro il primo luglio per l'Oratorio del Santissimo Salvatore a Cittadella. La storica Chiesetta di Ca' Nave, vicino al passaggio a livello, ha visto un ultimo investimento di 130 mila euro da parte del municipio della città murata. Ma – negli anni – il Comune ha messo risorse per circa 350 mila euro. «Un gioiellino»: così definì la chiesetta il celeberrimo critico d'arte Vittorio Sgarbi, che lo scorso anno l'ha visitata rimanendone ammirato. Il Comune ha ricevuto in donazione l'Oratorio dalla famiglia dei Conti Compostella di Sanguineto una ventina di anni fa. «La chiesa si trova ora in buono stato di conservazione», spiega l'assessore ai lavori pubblici Marco Simioni, che ha seguito tutto l'iter. L'immobile fa parte del complesso di Villa Ca' Nave. «Sono stati realizzati negli anni parecchi interventi di restauro conservativo, che hanno limitato il degrado in particolare degli affreschi interni. L'ultimo intervento è consistito nel completamento del restauro delle decorazioni pittoriche delle pareti dell'aula principale», aggiunge l'amministratore. Internamente affrescato dal pittore Louis Dorigny, l'Oratorio necessitava effettivamente di un lifting importante. La parete ad est presentava forme di degrado molto elevate, a causa dell'umidità di risalita e delle infiltrazioni dal tetto. Dal 2000 sono state effettuate diverse opere sia sulla copertura che sulla muratura esterna. Ma ora, finalmente, si potrà tornare ad ammirare il gruppo marmoreo attribuito al fiammingo Giusto Le Court, che ha lasciato la propria arte anche all'interno del Santo di Padova. Lo scorso anno Sgarbi rimase un'ora, osservando busti e affreschi. E poi propose una possibile mostra sul barocco veneto da organizzare proprio all'ombra delle mura. Un viaggio dentro una grande bellezza: «L'interno della chiesa è caratterizzato da un'aula unica con annessi, sul lato ovest, la sacrestia, la cella campanaria e la scala a chiocciola di collegamento con i livelli superiori dove si trovano la "Sala Nobili" e alcuni locali di servizio», conclude Simioni. —

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